Un Addio?

La visita allo zoo, pur bella, sarà un addio o un arrivederci? Dipende da chi ci va. Certo, la bimba/rana ci andrebbe ogni giorno. Ma la realtà le richiama di tornare, come in una missione, nel quotidiano dell’umanità, ad esprimere il meglio di questa realtà che le ha dato riferimento, esempio e calibratura, nel percorso della vita buona, cattiva, dolce o dura che ora lei, la bimba, dovrà affrontare.

 

Ma la rana anfibia, capace di viver la vita del di qua e del di là, un aiuto alla bimba le darà, al di là di quel che poi succederà.          Il cammino saltellante è una regola costante, di fedeltà a un simbolo universale richiamato dal mondo animale, che una rana ha espresso come essere in una vita umana, pur con limiti e contrasti e assurdità, assieme a qualche possibilità. E questo, crescendo, la bimba lo saprà, e lo subirà, lo accetterà; ma soprattutto a lei e a noi lo illuminerà.

 

La visita allo zoo non è mai un addio, ma sempre una biopsia delle cose belle e brutte della vita, estrapolando, all’uscita, la ricerca della medicina adatta per procedere non certo alla perfezione, ma in equilibrio, su quel filo sottile che la vita ci chiede di percorrere, finchè il tempo scadrà e ci farà cadere in un secondo, secondo quello che è il nostro destino, umano o divino.

 

La bimba, col suo simbolo di ranocchia, ci ha come strizzato l’occhio, per farci partecipi del suo destino, del suo cammino, per condividere con noi un po’ del suo sofferto sorriso, in modo che anche noi, nella gioia e nel dolore, nella buona o nella cattiva sorte, possiamo affrontare la vita e la morte, qui, in questo zoo.