La Cicogna

In alto, sui tralicci, ecco la cicogna far il nido oltre gli impicci: quelli degli umani che tra e pro dell’aborto, non vogliono che una vita senza regole e leggi precise vada in porto.

 

“Finalmente un’animale che produce qualcosa di bello!” dico io.

“Che ci porta qualcosa di bello!” corregge la bimba.

Dalla produzione, al dono, qualcosa certo cambia.

Non è fatto da noi, quel qualcosa, ma è dono per noi e per tutti.

 

“Ma i bambini non nascevano sotto il cavolo?” domanda la bimba.

“ Sotto il cavolo è come dire: in modo misterioso” le dico io.

“Ma la cicogna, cosa c’entra in questo?” ribatte lei.

“E’ solo ambasciatrice, lei, che non porta pena e responsabilità”.

“Un corriere, come Amazon?” chiede curiosa la bimba.

“ Come Amazon, ma fatto con più naturalezza e non per soldi”.

 

La cicogna sui tralicci, come la rana, salta su per evitare tutti gli impicci umani: soldi e commercio e produzione, cose che per lei sono solo umiliazione, mentre lei vorrebbe esprimere solo questo sentimento: quello del ringraziamento per il dono della vita avuta, da donare a sua insaputa.

 

Portar la vita dal cielo è come il venir angelico messaggero; certo, umanamente non si comprende se non si varca serenamente come può far la bimba ranocchia, che sempre al di là il suo occhio adocchia; dovremmo imparare e vedere oltre la dimensione del procreare e vedere dove si va a parare dopo aver avuto in sorte un figlio e metterlo dentro in ‘sto parapiglio: lo zoo ci riporta alla base del mistero che si va a creare: è l’amare.