Il Tapiro

Viene consegnato come riconoscimento di un’azione stranamente organizzata, ma in questo caso il tapiro mette sulla recinzione un fiocco rosa: è nata una piccola tapira! “Una tachipirina!” esulta la bimba. “Una specie: quieta la febbre della vita, e ci fa essere più tranquilli: una tachipirina tapirina naturale”, così la definisco. Certo una nuova nascita allo zoo è sempre segno di speranza, proprio come mi richiama la bimba: “Una nuova vita per tutti!”…  E così è in verità, se vogliamo vedere con occhi nuovi. Siamo attapirati, perché abbiamo da gestire una nuova vita, ma abbiamo anche una nuova occasione per offrirci un futuro nuovo.

Il Tapiro consegnato a chi non ha fatto quel che doveva fare in verità avviene anche oggi e richiama alla bimba/rana che volendo saltellare è stata bloccata a tutti i livelli per superare quel che era il suo limite, e per questo noi consegneremo il tapiro ai suoi.

La piccola tapira segue la sua mamma con fiducia e fedeltà, e da questo dovremmo imparare anche noi, ma questo non avviene, proprio a partire dai suoi: dai famigliari di questa bimba, abbandonata alla sua sorte e al suo destino, senza infamia e senza lode, senza alcun sostegno e senza uno sguardo di amore, cose che fanno del tapiro animale un segno per dare al tapiro umano il contrassegno, lo scontrino della sua mera mostruosità.

La rana segua il tapiro, e la bimba lo tenga d’occhio, se vuol continuare a cercare di vivere per amore quel che gli è dato in sorte ogni dove, che sia al monte, al lago o all’ospitalità, ma che sia un luogo di verità, dove l’uscir dalla falsa famiglia le permetta di avere anche solo un appiglio per essere più vera e per far salto di rana anche quando la sua vita sarà sempre più disumana.