La Zebra

Quel che si vede sulla zebra son le righe, ma quel che la zebra ti dice è tra le righe, potremmo dirla in forma di filosofia di vita. Spesso quel che vedi sulle righe non appare a te, se non osservando meglio quello che si vede tra le righe.

 

Una rana sta di qua, ma salta anche di là; sta sulla terra, ma poi balza nell’acqua, come a far sapere che il sapere non è mai tutto lì dove stai, se un po’ da lì non te ne vai.

In questa bimba ammirante la zebra par di vedere la doppia condizione: del dover star per forza in una situazione da subire, e del dover andar per amore in un’altra situazione da esplorare, con il rischio e l’avventura; e magari, non più lì accettata e compresa. Ma val la pena rischiare, se vuoi dalla zebra animale passare alla situazione umana.

 

“Sarà di più il bianco o di più il nero sulla zebra?” mi chiese.

“Boh…sai che non ci ho mai badato…dipende anche da ognuna…”.

Già, forse bianco o nero, positivo o negativo, nella nostra vita appaiono a seconda delle situazioni e delle condizioni che viviamo. Ma che bianco sia positivo e nero sia negativo certo non è definito: magari un’esperienza negativa ci porta poi a un positivo, e viceversa…l’importante è viver quello che siamo, zebre o meno.

 

Se poi hai come riferimento una rana, che cos’è più facile che non saltare dal nero al bianco e dal bianco al nero, svincolandosi dal negativo e abbracciando il positivo, in tutto quello che la vita ti dà? Una rana, come una bimba, non saltano qua e là a caso, ma si allenano crescendo a sperimentare il balzo del vivere, per fare delle loro esperienze un modo per distinguere il bene dal male.