Piccolo, grazioso e simpatico, accomunato alla nostra bimba non solo in queste caratteristiche, ma anche per ispirare istintivamente il sorriso, ecco che si nasconde tra i rami e quasi non osa farsi vedere. Anche nella timidezza, proprio come la bimba. Una specie in pericolo di estinzione – forse anche per queste caratteristiche – proprio, anche qui, come la bimba: in pericolo.
Il mondo non è infame, come spesso si sente dire, ma è
soprattutto distratto, non propenso a cogliere una rana che saltella qua e là,
una bimba che si distrae in quel che il mondo definisce un inutile perditempo;
e anche il panda, a che serve, direbbe qualcuno, se non produce?
“Qual è la sua attività? Che cosa fa il panda?” mi chiede lei.
“Beh…non è che abbia una particolare attività… anzitutto, il
panda è da contemplare, da considerare in sé, per quello che è e non per quello
che fa” e mi sembra una buona risposta, e anche collegata alla bimba.
“Un po’ come la rana?...” richiede la bimba.
“Sì, e come altri animali e altri umani, che non vanno visti per
quello che devono per forza produrre, ma per quello che valgono in sé, come
identità da accogliere, comprendere e apprezzare. Ma spesso il mondo questo non
lo considera…” e la osservo.
La bimba osserva il panda nel suo nascondimento tra i rami, poi
si abbassa per scrutarlo meglio, si muove a destra e a sinistra, per vedere
dove sta, e ogni tanto lo indica a me per mostrarmelo.
“Ecco una rana osservatrice – indicando la bimba al panda – la
vuoi come compagna di gioco?” e la bimba annuisce sorridente.